Notule
(A cura
di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XIV – 23 aprile 2016.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di
studio dei soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del testo: BREVI
INFORMAZIONI]
Dimostrato il ruolo eziologico del virus Zika per microcefalia e gravi anomalie cerebrali. Il virus Zika, dalla sua prima identificazione in Brasile nel 2015, si è diffuso nelle Americhe ampiamente, così come si è diffuso nel mondo l’infondato allarme per le Olimpiadi che si terranno quest’anno a Rio de Janeiro. Rasmussen e colleghi del National Center on Birth Defects and Developmental Diabilities di Atlanta (Georgia, USA) hanno vagliato i dati della casistica fino ad oggi pubblicata su riviste garantite da esperti autorevoli (referee) ed hanno concluso che esiste una relazione certa e dimostrata fra l’infezione prenatale da Zika virus della madre e lo sviluppo di microcefalia ed altre gravi anomalie di sviluppo dell’encefalo [Cfr. New England Jounal of Medicine, Epub ahead of print, Apr 13, 2016].
Una chiave per curare i disturbi del ritmo sonno-veglia che influiscono sulla salute e sull’andamento di malattie cardiovascolari e neoplastiche. Fra le azioni molecolari sperimentate, la più efficace si è rivelata il legame della melatonina o di suoi agonisti ai recettori MTL dei neuroni del nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo, ossia l’orologio principale dell’organismo per il controllo dei ritmi circadiani (di circa un giorno) di ormoni e comportamento. Il lavoro neurochimico ha già prodotto un gran numero di molecole strutturalmente differenti in grado di legarsi a questi recettori, e alcuni di questi composti sono già stati registrati come farmaci e immessi in commercio. I recettori implicati nell’effetto cronobiotico, ossia nell’induzione del cambiamento di fase del ritmo circadiano, sono quelli del sotto-tipo MT1. Ora, poiché i due sotto-tipi MT1 e MT2 possono avere funzioni divergenti, lo sviluppo di composti altamente selettivi ad azione agonistica (ed anche selettivi come antagonisti dell’azione indesiderata) è la chiave per la scoperta di nuovi agenti terapeutici per le specifiche patologie circadiane. Inoltre, afferma Pevet dell’Università di Strasburgo, una migliore comprensione della fisiologia della melatonina potrà venire dalla precisa identificazione delle cellule esprimenti i sotto-tipi recettoriali [Cfr. Pevet P., Expert Opin Ther Targets - Epub ahead of print, Apr 15, 2016].
La controversa gestione dei pazienti bipolari nei periodi intercritici. La gestione dei periodi interepisodici nei pazienti affetti da psicosi con alternanza di depressione ed eccitazione, o disturbo bipolare, è complessa, perché richiede la combinazione di differenti approcci terapeutici e dovrebbe tener conto delle caratteristiche individuali dei singoli pazienti. Negli anni recenti sono stati sperimentati approcci farmacoterapeutici, interventi psicosociali e modelli di cura per la gestione di lungo termine. Sulla base di queste esperienze sono state consigliate delle linee-guida cliniche. Samalin, Murru e Vieta hanno esaminato criticamente queste linee-guida, mostrandone i limiti teorici e pratici, ed hanno discusso il problema, distinguendo fra le raccomandazioni delle linee-guida facilmente condivisibili da quelle decisamente controverse (Expert Rev Neurother. Apr 8, 2016).
Queste difficoltà ci riportano alla tesi sostenuta anni fa in ambito psichiatrico dal presidente della nostra società scientifica: la forma bipolare non rende uguali questi pazienti negli atteggiamenti mentali e nelle dinamiche psichiche, particolarmente al fuori degli episodi clinicamente rilevanti; pertanto, la loro gestione richiede un accurato e competente studio individuale e l’elaborazione di modalità personalizzate di gestione. Un aspetto spesso trascurato, ma di radicale importanza per la gestione dei periodi intercritici anche in altri disturbi psicotici, è costituito dal modo in cui il paziente ha elaborato e impiega nella realtà psichica individuale e relazionale le alterazioni soggettive dell’esperienza derivanti dal funzionamento delirante. In altri termini, in molti casi i pazienti al di fuori del periodo delirante, pur presentando una fisiologia cognitiva attuale perfettamente normale, conservano i contenuti dei deliri, le deduzioni formulate o le interpretazioni di esperienze vissute in condizioni di scompenso psicotico, come se fossero ideazioni normali, deduzioni logiche e interpretazioni corrette, con il corredo di affettività che le ha accompagnate durante la fase di alterazione. Se la gestione di tali ostacoli al rapporto con la realtà è relativamente semplice all’interno di un setting terapeutico, diventa estremamente difficile nella vita quotidiana.
Ancora sulle basi neurobiologiche della purezza. La notula sullo studio delle basi cerebrali dello stato psichico di “purezza” (Cfr. Note e Notizie 16-04-16 La purezza come stato della mente può influenzare la fisiologia dell’organismo?) ha indotto riflessioni e commenti che facciamo nostri.
Per quanto possa apparire azzardata la ricerca di un correlato morfo-funzionale di uno stato psichico così astratto e lontano da un compito di laboratorio al quale si associano le immagini fMRI del cervello in funzione, vale la pena tentare. Infatti, se si dimostrerà che è possibile avere garanzie di un rapporto stretto fra un pattern funzionale e quello stato psichico, si sarà trovata una prima traccia per comprendere come funziona il cervello quando si è puri. Se, al contrario, sarà rilevata l’aleatorietà di una simile ricerca, si disporrà di materiale utile per mettere in discussione criteri e risultati di tutti quegli studi che indagano le basi neurofunzionali di stati mentali altrettanto astratti quali la fiducia o la propensione al rischio (sono centinaia gli studi condotti in collaborazione con istituti di scienze economiche) o meno astratti, ma allo stesso modo poco distinti dalle altre componenti dell’agire psichico, quali la socievolezza e la tendenza a stabilire rapporti sociali o di coppia (numerosi studi dell’influenza di ossitocina, vasopressina ed altre molecole su affetti e comportamento). Se si rilevasse che la purezza ha lo stesso pattern della fiducia o di un atteggiamento sociale, si farebbe crollare un castello congetturale che attualmente lega i reperti di neuroimmagine a molti stati mentali, e che ha sollevato non pochi dubbi fra i ricercatori di estrazione neurobiologica. Al contrario, trovare quadri morfo-funzionali apparentemente specifici contribuirebbe a rafforzare il valore degli altri studi di correlazione basati sulla fMRI.
La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.